Le avventure del barone di Munchausen

Presentazione dello spettacolo

 

“Venite gente, accorrete. Qui si narrano le fantasmagoriche e incredibili storie del Barone di Munchausen. Scoprirete chi è stato il primo uomo a spiccare il volo, seppure in modo a dir poco originale. Conoscerete il segreto della lepre che mai si riposa. Imparerete che tra un cavallo ed un cespuglio di alloro c’è un legame indissolubile. Verrete a conoscenza delle sue mirabili avventure a cavallo di una palla di cannone e alla corte del sultano. Infine, potrete rispondere ad una delle domande che ci attanaglia ogni volta che guardiamo alla luna: ci sarà vita lassù?” Tutto questo attraverso le voci più o meno intonate di cantastorie d’altri tempi, in un alternarsi di luci, ombre e colori, artifici scenici e disegno dal vivo che vi coinvolgeranno nella affascinante narrazione. Uno spettacolo all’insegna della fantasia, tra narrazione, gioco d’ombre e attori dal vivo per illustrare alcune delle fantasmagoriche avventure del Barone più famoso al mondo. Le tecniche utilizzate nello spettacolo sono prettamente analogiche e artigianali, un tuffo nella manualità artistica replicabile anche in contesti didattici.

Sinossi

 

La scena occupata da un marchingegno di ambientazione steampunk accoglie il pubblico in sala. Le attrici, cantastorie senza tempo, al suono di un’improbabile macchina da musica, richiamano il pubblico a mo’ degli artisti di strada: mano a mano popolano la scena con tutto quanto occorrerà loro durante la messinscena, a voler ricreare il cerchio magico. La prima avventura è servita su musica d’organetto e con l’illustrazione con tavole pittoriche, come il più classico cantastorie sottolineando la natura fantasiosa delle storie narrate. Ma l’ombra del barone, letteralmente, interrompe la scena piccata in quanto le sue avventure sono verità vissute. Le storie seguenti sono narrate direttamente dal barone redivivo, alla ricerca del linguaggio e del coinvolgimento tale da riuscire a ritrovare la sua corporalità. Dalla tecnica del cantastorie si passa dunque alle ombre animate, con la storia del cane Diana e della lepre a otto zampe. Segue l’aggiunta del colore e la tecnica dell’animazione di sagome su lavagna luminosa per la storia del cavallo lituano. La forza narrativa aumenta con il disegno dal vero e l’avventura conclusasi a cavallo di una palla di cannone, e con la tridimensionalità ritrovata dal barone. La scena successiva, la scommessa con il sultano, è narrata e recitata con le attrici che interpretano via via i diversi personaggi, con repentini cambi d’abito e di ruolo direttamente a vista. L’ultima scena, il viaggio sulla luna, è interpretato in luminescenza fluorescente.

 

Adattamento teatrale e regia: Danilo Zuliani;

costumi e scenografie: Anthony Rosa

con: Claudia Amendola, Roberta Gentili e Danilo Zuliani

 

Foto di scena: Carla Calandra

Grafica e disegno locandina: Danilo Zuliani