Sinossi
Alice, mentre si trova al parco con le sorelle, si allontana inseguendo un coniglio bianco, con tanto di panciotto e orologio da taschino. La tana del Bianconiglio apre alla giovane il mondo delle meraviglie dove incontra animali fantastici, fiori parlanti, insetti senza nome, bruchi filosofi, fratellini indisponenti, gatti stregati. Si intratterrà per il te con il cappellaio matto, la lepre marzolina ed il ghiro. Incontrerà infine la corte delle carte da gioco, dove parteciperà ad una partita a croquet con la regina di cuori e sarà chiamata a testimoniare nel corso di un processo. L’epilogo delle avventure è il risveglio. Ma siamo sicuri che sia stato solo un sogno?
Adattamento teatrale e regia: Danilo Zuliani;
aiuto regia: Alessandra Maccotta
musiche e canzoni: Michele Piersanti
maschere: Ilaria Sartini
costumi e scenografie: Anthony Rosa
con: Veronica Baleani, Alessandra Maccotta, Sara Andreoli, Marco Zordan, Danilo Zuliani
voce Brucaliffo: Stefano Germani
Foto di scena: Stefano Manocchio
Grafica e disegno locandina: Alessandra Cavallari
Recensione
La “meravigliosa” storia di Alice, Marco Togna, 24 aprile 2017, TeatriOnline
Mettere in scena “Alice nel paese delle meraviglie” non è impresa facile. Il capolavoro di metà Ottocento di Lewis Carroll è un romanzo complesso, zeppo di allusioni, giochi di parole, personaggi, oltre che di uno spessore di significati che ne fa una delle opere più rappresentate al mondo. La scelta fatta dall’associazione culturale Nomen Omen (attiva a Roma ormai da dieci anni) è stata sicuramente indovinata. Lo spettacolo, visibile al Teatro Vascello (in via Giacinto Carini 78) fino a domenica 30 aprile, procede su una partitura da commedia musicale, con una drammaturgia tutta incentrata sui temi più immaginifici e divertenti, e una ricchezza di apparizioni (dallo Stregatto ai gemelli Pinco Panco e Panco Pinco, da Giglio Tigrato alla Regina di Cuori) che rendono la performance movimentata e molto piacevole. Notevole è il lavoro dei cinque attori (Veronica Baleani, Sara Andreoli, Alessandra Maccotta, Marco Zordan e Danilo Zuliani, quest’ultimo anche regista e autore dell’adattamento), impegnati in più ruoli, tutti svolti con intensità e precisione. Lo spettacolo si avvale di una scenografia essenziale ma evocativa, di una pluralità espressiva che pesca con esiti felici nel teatro delle ombre e in quello di figura (da segnalare sicuramente è la bellezza di maschere e costumi realizzati da Anthony Rosa e Ilaria Sartini), di musiche e canzoni (di Michele Piersanti) e di incursioni nella clownerie. Una messinscena, dunque, adatta a tutte le età, che il numeroso pubblico ha mostrato ampiamente di apprezzare.